Chiesa di Sant'Agostino

La chiesa di Sant’Agostino mostra ancor’oggi tutte le stratificazioni stilistiche che nel corse dei secoli hanno caratterizzato i vari interventi sull’originario complesso religioso. Tipologicamente si configura come un ampia chiesa conventuale a navata unica con abside rettilineo, priva di transetto.
Una particolarità è data dall’ingresso doppio, con due portali sovrapposti che si adattano alla conformazione degli spazi esterni. Il portale superiore, afferente la facciata principale, si apre su una doppi scalinata interna che permette di raggiungere la quota del pavimento interno dell’aula liturgica. Il portale inferiore, posto a livello del piazzale laterale antistante l’ingresso al convento, è raggiungibile mediante un andito porticato che corre sotto la strada superiore.
Del XIV secolo sono rimaste le splendide monofore ogivali visibili su entrambi i fianchi scoperti della chiesa e il grandioso affresco della Crocifissione posto nella parete absidale. In particolare, questo affresco riveste un notevole interesse per l’intera storia della cultura figurativa medievale abruzzese, e non solo, con un elevatissimo livello qualitativo e con raffinati particolari iconografici e compositivi.
All’interno, la restante struttura medioevale è stata ricoperta dall’apparato decorativo tardo barocco mentre l’altare principale, fatto realizzare nel 1819 dal cavaliera Giacinto Abbiati, è un bell’esempio di gesso cotto ad imitazione marmorea. Pregevole è anche la torre campanaria, risalente al XV secolo, realizzata sull’esempio della scuola atriana, e che fornisce, in piccolo, un modello di come sarebbe dovuto apparire il campanile del Duomo, se portato a compimento.
Il campanile di Sant’Agostino, posto a fare da cerniera con il convento, presenta una base vuota con grandi e massicci arconi a sesto acuto, seguiti da un primo tratto chiuso con contrafforti di spigolo rastremati verso l’alto e terminanti con torricelle angolari.
Segue un volume prismatico ottagonale sormontato da un tetto a cuspide piramidale, il tutto decorato con cornici dentellate, arcatelle semplici e intrecciate e caratteristiche scodelle policrome in maiolica colorata.

Storia

Le prime notizie dalla chiesa risalgono al 1348, periodo dell’originaria edificazione.
Un consistente restauro interessò nel 1547 sia la chiesa che l’attiguo convento, ed a questo ne seguì un secondo nel 1747. All’Arciconfraternita dei Cinturati si devono gli interventi settecenteschi di decorazione interna, tutt’oggi visibile, e la costruzione dell’Oratorio, mentre tracce dell’originaria fabbrica medievale sono riscontrabili lungo i lati esterni.
Del periodi rinascimentale resta, invece, monumentale testimonianza nella torre campanaria, diventata nel tempo uno degli elementi riconoscibili dell’intero skyline cittadino.
Si deve ai restauri degli anni Sessanta la perdita dell’originaria facciata a capanna a favore dell’attuale facciata a terminazione rettilinea con portale e rosone centrale di grande semplicità.

Altre informazioni

Il Convento degli Agostiniani

L’antico Convento dei frati Agostiniani di Penne fu soppresso e abbandonato nel 1809 ma restò ancora in piedi e sostanzialmente intatto per tutta la prima metà dell’Ottocento mentre arrivò all’inizio del Novecento come rudere, con pochi vani ancora agibili.
Dell’originaria struttura si conservano memorie degli affreschi del refettorio, realizzati nel 1475, e si ricostruisce l’impianto a partire dal chiostro, oggi largo Sant’Agostino.
L’intero volume fu ricostruito negli anni 1930-1932 in parte sulle fondamenta del Convento Agostiniano, su disegno dell’architetto Pio Ferretti, per poter essere nuovamente utilizzato dai frati francescani Conventuali, tornati a Penne nel 1923.
L’edificio realizzato in mattoni a faccia vista, presenta cinque livelli di piano, di cui tre fuori terra e due interrati, con un assetto pressoché simmetrico e ambienti molto grazie alla presenza di ampie aperture nel fronte a sud.
Completa il complesso monastico un ampia area verde che si estende nella parte posteriore dell’edificio, dietro l’abside della chiesa, oltre il perimetro delle antiche mura cittadine, fino all’odierna circonvallazione.
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