Chiesa di Santa Maria del Carmine

La chiesa di Santa Maria del Carmine è una grande chiesa conventuale a navata unica, con transetto inscritto e cupola. La decorazione è affidata ad un ordine gigante di lesene corinzie che fasciano tutto lo spazio interno, marcando l’imposta delle volte con un pesante cornicione in aggetto.
Il disegno complessivo della chiesa risale al 1763, per mano dell’architetto Pietro Canturio, mentre gli stucchi sono opera dell’artista Pietro Piazzola e la facciata, del tardo Settecento, è dell’architetto Agnello Francia. Particolarmente ricco è l’apparato decorativo interno, seppur sostanzialmente monocromatico, costituito da stucchi, statue e tele. Gli otto altari laterali sono ornati da quattro statue raffiguranti le Virtù Cardinali, Prudenza, Giustizia, temperanza e Fortezza, e da otto tele ad olio che raccontano vicende legate alla fondazione dell’ordine carmelitano e ai suoi santi. Alcune di queste tele sono attribuite a Giovanni Maria Ronzi, pittore pennese della prima metà dell’Ottocento.
La cupola, posta all’incrocio tra navata e transetto, presenta i simboli dei quattro Evangelisti sui pennacchi e quattro finestre dal profilo curvilineo, all’interno della calotta.
Completano il ricco interno, l’altare principale posto nel presbiterio circoscritto da una balaustra a colonnine, tutto in finto marmo, e la retrostante balconata con organo monumentale del XVIII secolo, opera di Adriano Fedri.

Storia

I Frati Carmelitani si insediarono a Penne nel 1569, nel quattrocentesco convento di San Cristoforo che fu la prima sede cittadina dei Francescani Osservanti.
Da lì a breve le strutture del convento vennero rinnovate, a partire dal 1603, mentre la chiesa venne completamente ricostruita dal nuovo ordine monastico: la posa della prima pietra è del 1636, gli stucchi e decorazioni interne sono degli anni 1771 - 1773 e la facciata venne realizzata solo nel 1800.
La sede dei Carmelitani ebbe a Penne un periodo particolarmente fiorente tanto che, passando dai dieci religiosi del 1634 ai venticinque del 1754, oltre il Noviziato, il convento necessitò di un ampliamento realizzato a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo.
La soppressione del convento risale al 1866 mentre è del 1880 è la sua trasformazione in carcere mandamentale. L’attigua chiesa restò sempre in funzione e divenne nel tempo una delle principali parrocchie della città.

Localizzazione

La Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo sorge in prossimità dell’abitato della città, lungo la strada che porta verso la Riserva Naturale Regionale del Lago di Penne, e fa parte di uno dei complessi convenutali che nel corso dei secoli sorsero a corona del centro cittadino.
Divenuta nel tempo il fulcro di un nuovo quartiere popolare, la chiesa conserva un ampio spazio antistante che ne esalta l’aspetto scenografico.

Altre informazioni

Il convento dei Carmelitani

Imponente blocco edilizio articolato su più livelli, il Convento dei Carmelitani si affianca al lato sinistro della chiesa di Santa Maria del Carmine, sviluppandosi per tutta la lunghezza della stessa.
L’assetto generale risale al progetto di ampliamento del 1763, che dava nuova vita alla struttura quattrocentesca, già parzialmente rinnovata all’inizio del Seicento.
Importanti trasformazioni, soprattutto degli spazi e degli ambienti interni, si ebbero nella secondo metà dell’Ottocento con la riconversione della struttura conventuale in carcere mandamentale, e con gli ultimi interventi funzionali al nascente Museo della Moda, che avrebbe dovuto trovare qui sede.
Nonostante le varie e travagliate vicende che hanno interessato l’edificio nei secoli, nell’originale ambiente che fu il refettorio dei Carmelitani, si conserva ancora l’affresco del 1828, di Vincenzo Maria Ronzi, raffigurante la cena di Betania.
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