Chiesa di Santa Maria in Colleromano

Grande chiesa conventuale a tre navate priva di transetto e con abside poligonale unico, la chiesa di Santa Maria in Colleromano si presenta oggi come il frutto dei pesanti rimaneggiamenti del periodo della ricostruzione post-bellica.
Risulta quasi del tutto sparita la decorazione interna in stucchi barocchi, supersite solo in alcune cappelle laterali e negli altari lignei.
Tra questi, particolarmente interessante risulta quello maggiore, in legno dorato, di origine Cinquecentesca, ornato con statue a tutto tondo e colonne libere, del tipo a diaframma che lascia intravedere il retrostante coro. L’eliminazione degli stucchi ha riportato a vista le arcate ogivali su pilastri, alternativamente a sezione quadrata, circolare e ottagonale, originarie dell’impianto medioevale, che dividono la navata centrale dalle navate laterali.
L’attuale volta a botte ribassata con lunette finestrate, della navata centrale, risale al periodo seicentesco dell’edificio.
La facciata attuale mostra la tradizionale terminazione rettilinea, tipica dell’intera regione abruzzese, voluta dal restauro del 1960 a sostituzione di quella del 1792, dove spicca il portale medievale leggermente strombato, particolarmente interessante per l’elaborata decorazione scultorea ricca di elementi simbolici.
Precede la facciata una larga scalinata che avanza sulla piazza antistante, sulla quale si apre anche l’ingresso principale all’attiguo complesso conventuale.

Storia

Originariamente sorta come monastero cistercense, alle dirette dipendenze dell’abazia madre di Santa Maria di Casanova, divenne solo all’inizio del 1500 proprietà degli Osservanti, quel ramo dei Francescani che scaturì dalla riforma dell’Ordine tra il XIV e il XV secolo.
Gli Osservanti, rilevarono l’antica chiesa cistercense e vollero rinnovarla completamente prima di porvi la loro sede definitiva, avvenuta con la consacrazione del 1672.
Prima di questa data vennero ricostruiti la sagrestia e il coro, mentre sono successive le opere di decorazione dell’interno, in pieno gusto barocco. La facciata Settecentesca è sopravvissuta intatta fino all’epoca della ricostruzione post-bellica, quando venne completamente ricostruita con lo spirito del "ritorno al Medioevo". Passata nei secoli per tutte le vicende che hanno interessato l’Ordine Francescano, la chiesa, e il relativo convento divennero, in fine, sede dei Frati Minori d’Abruzzo che vi insediarono il proprio Seminario.
Attualmente l’intero complesso è di proprietà comunale.

Localizzazione

La Chiesa di Santa Maria Assunta in Colleromano è annessa ad uno dei complessi convenutali che nel corso dei secoli sorsero a corona del centro cittadino.
Distante circa 2 chilometri dalla città, il complesso religioso è localizzato sulla sommità di una collina per gran parte coperta da un bosco rigoglioso e completamente recintato, ad uso esclusivo del convento.

Altre informazioni

Il Convento dei Francescani

Il grande complesso conventuale che si sviluppa a lato della chiesa di Santa Maria in Colleromano, è una delle tante sedi francescane che fecero di Penne un importante centro religioso per quest’Ordine monastico. La città fu dapprima indicata come Custodia pennensis e, dal 1230, Provincia pennensis divenendo il punto di riferimento dell’intera regione.
L’edificio attuale, anch’esso interessato pesantemente dai lavori degli anni Cinquanta del Novecento, sorge sulla parte più alta del versante sud-est del colle e si articola intorno a due chiostri, con ingresso principale dalla piazza antistante.
Nei chiostri, e in parte dei corridoi porticati che li affiancano, sono sistemati i pregevoli pezzi del lapidario tra i quali spiccano i resti del primo altare benedettino del XIV secolo, riconoscibili per i caratteristici decori a tralicci vegetali, una colonna romana scanalata, con capitello corinzio, nonchè l’epigrafe che ricorda l’ingresso dei Frati Osservanti in Colleromano alla fine del XVI secolo.
Nel chiostro maggiore è anche conservata, in una nicchia scavata nel muro del piano superiore, una grande statua in pietra della Madonna assisa, originariamente posta al centro della facciata della chiesa.
La statua ha, sulle ginocchia, il modellino della chiesa con la facciata realizzata nel 1792 quando, per diretto volere di Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, l’edificio su restaurato a compenso dell’ingente prelievo di codici e manoscritti antichi fatto nella biblioteca del convento.
Seppur orfana della spoliazione borbonica, la Biblioteca di Colleromano, ospitata in uno dei piani seminterrati del complesso, offre tutt’oggi un importante patrimonio librario che comprende incunaboli e cinque centine di grande valore, e raccoglie anche parte della ricca biblioteca del Convento di San Domenico.
Altri ambienti del Convento ospitano una Pinacoteca, con opere a carattere religioso, e un Museo etnografico-missionario, che raccoglie le testimonianze della presenza e dell’attività dei Frati Minori nei vari paesi dell’America, dell’Asia e dell’Africa.
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